mercoledì 24 agosto 2011

Torta Fredda allo Yogurt

Periodaccio.
Mi mancano già anche le piccole cose. E più sono agitata e triste e più mangio. A tutte le persone normali si chiude lo stomaco e invece il mio diventa una voragine che potrebbe contenere di tutto: dolce, salato, piccante, speziato… Continuano a sommarsi dei problemi, alcuni piccoli ed altri enormi e intanto continuo a lievitare. Tutti i progressi che avevo fatto due settimane fa calando di quei 5 kg aggiuntivi presi solo nelle settimane limitrofe alle vacanze al mare sono tornati! Noooo! Andatevene via! Però mi devo fare forza e rimettere a fare la brava, soprattutto per me stessa, perché anche se è brutto dirlo ci soffro parecchio a vedermi così diversa dalle mie foto dell’anno scorso, e questo si traduce tutto in stress e malumori che poi di specchio sfogo sulla mia famiglia. Che è male (come direbbe quattrocchi) :)

Però una piccola piccola tortina estiva allo yogurt ci può stare?

 


Torta Fredda allo Yogurt
(ricetta presa da Sonia di “Giallo Zafferano”)
(
http://ricette.giallozafferano.it/Torta-fredda-allo-yogurt.html)

 

15.08.2011  (13)

 

INGREDIENTI:

280 gr di biscotti Digestive (o anche biscotti secchi normali);
170 gr di burro (fuso);
2 cucchiai di zucchero di canna;
12 gr di colla di pesce;
6 cucchiai di latte intero (caldo ma non fatto bollire);
300 ml di panna fresca da montare;
700 gr di yogurt cremoso già zuccherato (io ho usato lo “Yomo”
            
alla fragola).

PREPARAZIONE:

 

15.08.2011  (27)

 

Tritare i biscotti riducendoli in polvere. Versarli in una ciotola e aggiungervi lo zucchero di canna e il burro fuso. Mescolare bene finché il composto non sarà ben amalgamato. Spennellare con il burro una teglia da 24 cm di diametro e foderarla di carta forno. Versarci all’interno il composto di biscotti e livellarlo con l’aiuto di un cucchiaio e porre in frigo a riposare per 30 minuti (15 in freezer). Mettere in ammollo la colla di pesce in una bacinella di acqua fredda per 10 minuti, avendo cura di inserire i fogli di colla uno per volta così che si immergano tutti e non formino bolle d’aria tra di loro.  Una volta pronti strizzali bene e farli sciogliere completamente nel latte precedentemente scaldato (ma non fatto bollire). Montare a parte la panna fresca a neve ferma e poi unire delicatamente lo yogurt (mescolando dall’alto verso il basso) e poi il composto di latte e colla di pesce. Estrarre dal frigo lo stampo con la base di biscotto e aggiungere sopra la crema di yogurt. Riporre in frigo per almeno 3 ore e quando sarà pronta toglietela con delicatezza dallo stampo e staccatela dalla carta forno.

 

15.08.2011  (30)

 


 

Questo è un dolce che ho fatto il 15/08/2011 per la sera in cui siamo andati a fare un pic nic al parco giochi con i bimbi. L’abbiamo fatto per sanare un po’ l’armonia famigliare che in queste settimane è stata messa a dura prova dagli spiacevoli eventi e soprattutto per portare un po’ fuori i bimbi e far divertire anche loro, che a causa del caldo e dei vari riti sono sempre stati chiusi in casa.
Comunque è una torta semplicissima e veramente deliziosa. E’ piaciuta molto anche ai bimbi, addirittura a Giada che era scettica per via del gusto alla fragola (che lei sostiene non piacerle) e per la completa assenza del cioccolato nella ricetta. :) Bisogna stare solo attenti a quando la si sforma dallo stampo. Non è sempre così facile come a volte si vede, per esempio, fare a L. Montarsino che le sforma e le tiene bene in mano sul vassoietto passandole da un piatto ad un altro (anche se le sue, bisogna dire, che sono il più delle volte congelate e quindi più semplici da spostare). No. Le torte sono delicate e vanno maneggiate con cautela, se no succede come a me che nel spostarla sul vassoietto di servizio mi si è spaccata la base di biscotto in due e ho dovuto rattopparla trascinandola alla buona. Per fortuna non si è crepata la parte sopra e come dice Julia Child nel film “Julie&Julia” “…Ma si può sempre rimettere a posto. Eh… in cucina siete soli… Chi verrà a saperlo?!”

 

15.08.2011  (29)

 

Sabrina

Riciclo: Yogurt, Panna, Burro.

Una Stella in più…

Rieccomi qui, dopo un periodo nero sono ancora in piedi.
Tra momenti bui a lavoro, affezionarsi a un nuovo ruolo, a persone e ritmi di vita eccomi di nuovo a casa. Ancora curriculum e ancora incognite sul futuro. Ma questo è proprio il meno. In questo periodo abbiamo avuto un bel colpo in famiglia che ha messo bene in crisi tutti noi. E’ venuta a mancare purtroppo uno dei pilastri di casa, la nostra scossa di energia e di vitalità. La mia zietta, di soli 41 anni. Un malore improvviso e non c’è stato niente da fare; e averla lasciata sanissima e venire a sapere direttamente che non la vedrai mai più è una fitta al cuore allucinante. Ti dilania quel senso di inutilità, di non aver potuto far niente perché ormai era già troppo tardi. Non aver avuto nemmeno un attimo per trovarla in ospedale perché quell’attimo non c’è proprio stato. Troppo rapido e crudele il destino. La nostra Zizzi, come la chiamavamo io e mia sorella fin da piccole, la mia zia ma più una sorella maggiore che altro. Quella che mi cambiava e vestiva da piccola, che mi regalava un sacco di cose e mi prestava senza pretenderli indietro un sacco di suoi vestiti e accessori. Quante volte ci ha pettinato e curato nell’aspetto, lei che sapeva essere sempre perfetta ed elegante in ogni occasione. “Avrei tanto voluto fare ancora tante cose insieme e che partecipassi a tanti eventi futuri della mia vita… e invece niente. Però ci sarai nei nostri pensieri perché sei sempre stata così importante per noi e trascinatrice che non si può fare a meno di inserirti ogni giorno in conversazioni o pensieri… Ci sembra ancora di averti tra di noi, anzi mi sembra ancora così difficile collegare il fatto che non ti vedrò più passare a bordo della tua Fiat bianca oppure di non vederti con le forbici o il phon dalla mamma a farle il colore e la piega… Ciao Zizzi. Ti vogliamo bene… Nessuno, nessuno ti dimenticherà mai.”

sabato 6 agosto 2011

Shirley Temple

Settimana scorsa siamo finalmente riuscite a rifare una rimpatriata tra ex compagne di banco. Fantastico! Praticamente non siamo più uscite tutte insieme da almeno 7 anni. E’ stato bello rivedere la Mary, la Mony, la Cin, la Gi (che non vedo mai!! ahahah bugia)! mancava solo la Picia che però per i suoi impegni è difficile da contattare, soprattutto ora che la sua pancia ospita un altro cucciolotto! Auguri Picia e Marco!!
Tutte tanto diverse e per certi aspetti cambiate affatto. Tutte a parlare di pettegolezzi, cosa fa quello ora o quello che era capitato come se invece di anni ci fossimo semplicemente riviste dopo le vacanze estive.

E cosa dobbiamo dire dei quaderni? Praticamente ci siamo ricordate che, quando eravamo tutte vicine in classe, ognuna di noi aveva un quaderno, che ogni giorno veniva passato di mano in mano a una di noi e qui scrivevamo le nostre cavolate, i fatti del giorno, qualche disegno. L’obbiettivo della prossima rimpatriata e tornare tutte in possesso dei quaderni e portarli per farci due risate, e soprattutto scambiarceli perché non sono ancora nelle mani delle legittime padrone.

Così ora mi collego alla ricetta di oggi. Visto che quel giorno io e la Cin ci siamo prese un fantastico “Shirley Temple” perché non riproporne una versione casalinga da sfruttare in più occasioni? Ecco qua allora per la felicità di mia sorella che se ne è bevuti una valanga quando siamo andati al mare. Speriamo le piaccia!

 


Shirley Temple
(ricetta varia)

 

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INGREDIENTI:

8/10 di Ginger Ale (ho usato la “Schweppes Ginger Ale”);
2/10 di sciroppo di granatina;
3 cubetti di ghiaccio;

ciliegine per decorare.

 

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PREPARAZIONE:

Mettere in un tumbler 3 cubetti di ghiaccio. Poi versa lo sciroppo di granatina e per ultimo il Ginger Ale. Aggiungere le ciliegine e cannucce.

 

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Più semplice di così! Anzi i cocktail sembrano molto semplici ma la vera difficoltà per noi comuni mortali è reperire gli ingredienti. Vabbè questo è fatto. Alla prossima!

Sabrina

Crocchette di Patate

Buondì!
Oggi la mattina sembra partita tranquilla. Ieri sera è stata una serata un po’ agitata, ero molto inversa e giù di morale per un errore a lavoro ma oggi speriamo di non pensarci troppo. Sembra già che vada decisamente meglio. Se finisco per distruggermi la testa ogni volta che succede qualcosa faccio prima a ricoverarmi già in clinica!

Anzi per passare via siamo andati nell’orto dei miei suoceri e abbiamo raccolto un po’ di fiori di zucca, zucchini, melanzane, pomodori, angurie e meloni. E basta! Direi che avevamo abbastanza roba! Anzi no, abbiamo anche fregato 4 pannocchie da un campo lungo la strada! Poi sono andata a comprarmi un panetto di burro che domani voglio provare a fare la “Pasta Sfoglia”. Più che un panetto è una mattonella! 500 gr di burro! Da coma glicemico!! Il cassiere del Conad ha visto il burro e la farina e mi fa “Pizza?” e io volevo rispondergli “Burro e farina? Che ca##o di pizza fa tua mamma?!” Invece ho risposto amorevolmente “No, pasta sfoglia” e lui “Brava! Buongiorno e buonasera.” Vabbè…

Oggi la “Cucina di casa Fini-Borsi“ offre “Pollo al Forno con Patate”, “Melanzane alla Piastra” e “Pannocchie bollite”! Il pollo per la gioia di Tony che ne odia l’odore! Quindi chi è interessato faccia domanda di partecipazione! :)

Invece “Riccioli d’Orzo” a tutti voi presenta le fantastiche “Crocchette di Patate” (04/08/2011)!

 


 

Crocchette di Patate
(ricetta presa da “Lo Spicchio d’Aglio”)
(
http://www.lospicchiodaglio.it/index.php?sez=ricette&azione=scheda&elemento=200)

 

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INGREDIENTE:

Per circa 32 crocchette:
800 gr di patate;
2 + 1 uova;
50 + 50 gr di Parmigiano Reggiano (se siete golosi abbondate un
           
po’ nella dose dell’impasto);
1 cucchiaio di latte;
200 gr di pane grattugiato;
olio per friggere;
noce moscata;
sale qb;
pepe qb.

 

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PREPARAZIONE:

Lessare le patate in abbondante acqua salata per circa 30/40 minuti. Pelarle e passarle nello schiacciapatate raccogliendole in una ciotola capiente. Unire 50 gr di Parmigiano, una spolverata di noce moscata, pepe. Dare una prima amalgamata e aggiustare di sale e volendo aggiungere ancora un po’ di Parmigiano. Una volta che il sapore ci aggrada unire due uova. Prelevare una cucchiaiata d’impasto e formare dei cilindri. A parte sbattere l’uovo rimasto con un cucchiaio di latte e una grattugiata di pepe. In una terrina versare il pangrattato e miscelarlo con il restante Parmigiano Reggiano grattugiato. Passare le crocchette nell’uovo, quindi nel pangrattato e metterle in un piatto. Se si vuole una panatura più consistente ripetere l’operazione due volte (bisognerà però usare un uovo in più per l’inzuppo). In un padellino scaldare abbondante olio per friggere. Quando è ben caldo tuffarvi le crocchette, non troppe se no l’olio si raffredda di colpo e compromette la cottura (nella mia pentolina piccola ne ho fatte 4 alla volta). Quando la superficie risulterà bella dorata scolare le crocchette e metterle in un piatto tamponandole con carta assorbente. Regolare di sale.

 

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Sono venute proprio come quelle che compro al mercato, anche con un solo passaggio di panatura. Bisogna assaggiare però bene il composto prima di formare le crocchette perché assorbono un sacco di sale e si rischia ad avere un interno un po’ insipido (magari, come già detto, aggiungere ancora un po’ di Parmigiano). Per formare le crocchette si potrebbe anche provare a fare un cilindro unico lungo e poi tagliuzzare le varie crocchette però non l’ho provato di persona e quindi non saprei se è fattibile, bisogna testare! E poi direi basta così. Ho detto abbastanza sulle crocchette! Baci!

Sabrina

Riciclo: patate, pangrattato.

venerdì 5 agosto 2011

Sorbetto al Limone

Caldo caldo? Fresco fresco sorbetto!
No, n
on sono matta o balbuziente (si quello un pochino si) è solo che il caldo di questi giorni mi da alla testa… Davvero, è insopportabile. Stavo così bene i giorni precedenti con quelle temperature così gradevoli, forse un po’ basse per essere in luglio ma cosa c’è di meglio di riuscire a dormire senza grondare di sudore o essere operativi anche nelle ore più calde in cui di solito non si riesce più nemmeno a tenere dritta la testa?! Ah, non lo so… Io adesso mi trascino a destra e sinistra e non concludo niente, anzi mi agita questo caldo. Meglio allora gustarsi un buon sorbetto che ho in frigo… Balla l’ho finito già da un bel po’ (l’ho fatto il 18/07/2011) … Basta lo devo rifare. E’ fresco e buonissimo!!!

E sorbetto sia…

 


 

Sorbetto al Limone
(ricetta presa da Sonia di “Giallo Zafferano”)
(http://ricette.giallozafferano.it/Sorpresa-di-sorbetto-al-limone-e-vodka.html)

 

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INGREDIENTI:

450 ml di acqua naturale;
200 ml di succo di limone (circa 4-5 limoni);
1 albume d’uovo;

1 bicchierino di vodka (facoltativo, io non l’ho messo);
200 gr di zucchero;
bucce di 2 limoni.

INGREDIENTI:

Mettere a bollire l’acqua con lo zucchero e le bucce di limone (senza tagliare la parte bianca che da quel sapore troppo amaro). Quando lo zucchero sarà completamente sciolto e l’acqua comincerà a bollire togliere il pentolino dal fuoco e lasciar raffreddare, dopodiché aggiungere il succo di limone.
Nel frattempo montare a neve ferma l’albume, che va unito al succo di limone, ormai raffreddato, e filtrato (addirittura io uso il filtro della macchina del caffè americano), poi aggiungere per ultimo il bicchierino di vodka (facoltativo).
Mettere il preparato in freezer, possibilmente in una ciotola di metallo, per almeno mezz’ora, dopodiché dovrete estrarlo per rimescolarlo ogni 15 minuti , fino a che non avrà assunto la consistenza desiderata (io l’ho messo la prima ora e mezza in gelatiera poi ho continuato come spiega nel freezer).
Non vi preoccupate se l’albume non si miscelerà subito con il preparato, è normale: essendo gonfio di aria galleggerà sul liquido, e solo in un secondo tempo, man mano che il preparato si raffredderà, si amalgamerà a poco a poco. Prima di servire estrarlo 10 minuti prima dal freezer per farlo rinvenire. Servirlo in bicchieri alti e stretti, tipo flûte, con tanto di cannuccia e cucchiaino lungo.

Se per caso volete fare una cosa più scenografica potete seguire il consiglio che da Sonia e utilizzare 4 limoni di Sorrento (quelli con la buccia bella spessa), tagliarne via una fetta in punta che formerà il cappello e svuotarli. Avvolgerli nella stagnola e conservarli in freezer fino a quando il sorbetto sarà della consistenza giusta, a questo punto riempirli, chiuderli con il loro tappo (fatto con la punta del limone tagliata), avvolgerli nella stagnola e riporli di nuovo in freezer.

 

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Questo sorbetto mi fa tornare in mente quello che mi ha preparato Tony l’anno scorso.
Visto che io tornavo verso mezza notte da lavoro, mi aveva fatto trovare una cena buonissima a sorpresa con tanto di menù plastificato (con dedica) nella quale aveva inserito i piatti cucinati e come alternative i piatti che odiavo e quindi non avrei mai scelto (che furbo!). C’era il “Patè d’Olive Nere”, la “Crema di Borlotti” e il “Drink Primavera”, tutto rigorosamente preparato in casa. Per il secondo era tutta roba che non mi piaceva perché immaginava che sarei stata già piena e non avrei preso nulla… E poi c’era pure il “Sorbetto”… Peccato che non era stato filtrato e con tutti i pezzi di limone a me non faceva impazzire (si io sono una di quegli indecenti che filtra anche la spremuta d’arance!). Però era stato tanto carino a metterci tanto impegno.
Poi quest’anno quando ha visto me prepararlo mi fa: “Ah ecco… Tu filtri il limone… Capito… Ma perché ci metti l’albume?”
Ma che ricetta hai seguito tu l’hanno scorso?! Se non c’era l’albume non era un sorbetto ma na’ granita!

 

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Vabbè un’altra ricettina è andata. Ora andrò a fare qualche lavoretto in casa. Che voglia!!!

Sabrina

Riciclo: Limoni.

lunedì 1 agosto 2011

Insalata Mista con Filetto alla Piastra

Eccoci qui.

Passato un altro po’ di tempo e altre novità in arrivo. No non del genere pance e biberon ma diciamo lavorative. Anche se per poco tempo ora sono una cassiera di supermercato! Che bello! Non avrei mai pensato che mi piacesse così tanto… Almeno per ora. E’ passata solo la prima settimana e dovrò stare lì in tutto solo un mese, però la speranza è sempre l’ultima a morire. L’ambiente è carino e familiare, le colleghe simpatiche, poco tempo da chiacchierare (che è perfetto se una è un po’ timida e poco loquace come me) e c’è sempre abbastanza da lavorare, così le ore passano più in fretta.

Lavorando alla cassa il lato buono è che non c’è bisogno di girare troppo per le corsie per renderti conto di cosa veramente offre la casa: bibite, sughi, tipi di surgelati e di altre cose che mai girando da sola avevo notato. Ho trovato pure l’albume in cartone tipo latte e il Philadelphia al cioccolato (che da altre parti non avevo ancora visto).

Però non sempre tutto è bene: quando si arriva vicino a mezzogiorno e ti passano per le mani quelle belle baghette fragranti e profumate di forno, calde e croccanti già solo al tatto… Basta è finita! Polli allo spiedo e costine già cotte e pronte da sgranocchiare. Tu devi solo estrarle dal sacchetto dove le vedi in trasparenza e morderle direttamente dalle mani, con naturalmente tutto il gusto dopo di leccarsi il sapore condito dalle dita. Mmmmmh… Ecco qui bisogna stare attenti a non fermarsi troppo a rimuginare se no si incorre nel rischio di formare una coda chilometrica oppure di finire richiamata dal box informazioni per aver azzannato la spesa del cliente. Insomma Sabry, bisogna darsi un contegno! :)

Ora torniamo al sodo. L’OBBIETTIVO della domenica sera era: gustarci una cenetta tranquilla fuori e poi guardare l’ultimo titolo della saga di “Harry Potter” (dopo un tour the force di una settimana per rivedere tutti gli altri capitoli). RISULTATO: nessuno a cui lasciare i bambini (suocera in ferie e mamma più in ospedale a fare i turni alla nonna che a casa). SOLUZIONE: ricostruire la nostra tipica cena al ristorante “Old Wild West” (insalatone con tagliata di manzo) a casa e gustarci sul computer l’ultimo capitolo della saga di “Harry Potter". Bisogna trovare il lato positivo anche del rimanere a casa, no? Così oggi nella mia pausa di 5 striminziti minuti (è domenica gente. Non c’è tempo per pauseggiare!) sono riuscita a prendere gli ultimi pezzi per l’assemblaggio delle nostra cena “Harry Potteriana”. Tony aveva già preso il filetto ieri, i pomodorini ce li avevamo e mancava solo l’insalata variegata con anche le carotine dentro, il mais e le olive nere (quelle non è vero, le abbiamo prese alla sera alla “LIDL”).
E via… Ecco qui la “Insalata Mista con Filetto alla Piastra”.

 


 

Insalata Mista con Filetto alla Piastra
(ricetta varia)


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INGREDIENTI:

2 filetti di manzo da circa 150 gr l’uno (io ho usato quello di bovino adulto);
50 gr lattuga tagliata a striscioline sottili (nella mia confezione già pronta c’era l’insalata Pan di Zucchero);
50 gr di radicchio rossa a striscioline sottili;
50 gr di rucola;
50 gr di carote tagliate a julienne;
8 pomodorini tagliati in quattro;
200 gr di mais di quelle piccole;
100 gr di olive nere denocciolate e tagliate a rondelle (lasciarne qualcuna intera per guarnizione);
sale
, olio, aceto balsamico, pepe, paprika dolce q.b.

PREPARAZIONE:

Lavare e preparare in anticipo tutti i vari tagli delle verdure. Una volta fatto questo mettere a scaldare la bistecchiera rigata. Quando è bella calda appoggiare i due filetti e lasciare per circa 5 minuti da una parte (senza muoverli così da lasciar formare delle belle linee marcate) e 2 minuti dall’altra. La carne deve risultare cotta fuori ma non troppo dentro, deve rimanere abbastanza al sangue. Non salare la carne durante la cottura ma soltanto una volta pronta, se no si indurisce. Una volta pronta spostarla su un tagliere e tagliarla in striscioline di circa 2 cm di spessore e poi ancora in metà per l’altro verso. L’operazione sul tagliere è importante perché serve a far perdere la parte più abbondante di sangue che esce tagliando la carne, cosa che rovinerebbe l’insalata se venisse effettuata direttamente nel piatto. A questo punto servire in zuppierine oppure in un piatto da pizza adagiando prima le verdure leggermente mescolate tra loro e ancora scondite e il filetto, tagliato ma ricomposto, adagiato sopra. Condire solo appena prima di gustare!

 

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Questa ce la siamo appena sbaffati io e Tony e quindi vi parlo con ancora la pancia piena. Anzi stracolma visto che, a parte il filetto, tutte le altre dosi erano raddoppiate. Mama! Non vedevamo più il fondo! Però davvero appetitosa, visto tutte le varie verdurine diverse all’interno, e gustosa, perché il filetto era talmente buono e morbido che si scioglieva in bocca. Davvero da provare.

Si potrebbe anche mettere una pinzata abbondante di insalata già condita nel piatto normale, appoggiare sopra il filetto con un pizzico di sale e lasciare il resto nella zuppiera al centro del tavolo in modo che anche quelli che apprezzino dosi non esagerate di verdura riescano a guastarsi il piatto e quelli che vogliono strafare devono solo affrettarsi ad accaparrarsi la ciotola!

Ps. La “Serata Harry Potter” è andata benissimo a parte il fatto che non abbiamo visto “Harry Potter”! Alla fine internet non ha voluto saperne di andare e, tra Tony incavolato nero e la sua faccia viola dalla rabbia, ci siamo dovuti accontentare della cena e di un film già scaricato: “Mangia, Prega e Ama”. Film che è durato poco, perché una volta finito di mangiare (circa a un quarto del film) ancora non ci aveva entusiasmato ed è stato soppresso senza possibilità di replica. Qualcuno la visto tutto e ce lo consiglia?

Pps. La ciotola nella foto è solo la mia porzione!

Sabrina

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